giovedì 31 gennaio 2013

Provarci ancora e...ancora




Aver questa voglia di vivere

che passa sopra i propri limiti

e ragionarci su

facendo la strada lunga

per aver tempo ancora

di camminare o correre;

anche se le ginocchia scricchiolano

per il peso che da tanto trascini.

E, non veder la fine della strada

e, non sapere se vale la pena

arrivare fino là, così lontano:

E' sperare di poter fare

quello che non si fece

rimediare a quello che si sbagliò.

domenica 27 gennaio 2013

Ricorda l'amorale molitica

(memoria 2013)


Ha filo spinato negli occhi

per non vedere le pene

orecchie piene di vento sibilante

per non udire i lamenti

stalattiti puntute nella mente

per non capire le domande

musica orecchiabile ingannevole

dalle labbra, tra le fauci

per irretire i semplici

artigli lunghi affilati

alle infinite dita e mani

per predare sentimenti, intelligenze e beni

carri per bestie pieni di umani

da avviare allo sterminio

imponendo al mondo

lutti immani.

sabato 26 gennaio 2013

Consumati ricordi, tornano




Quando riempi di te

i miei occhi e la mente

le dita

come martelletti celestiali

tamburellano

tutte le corde della passione

che diventa smania, sensualità.

Così in prendermi e darti

c'è un abbandono di sé

una perdita di senso

che col tepore dei corpi

piano, recita un amplesso.

E viene, questa nuova stagione

di nudi incontri mai affrettati

dove raccogliere cocci

di ricordi ardenti, consumati.

giovedì 24 gennaio 2013

Nevicata




Stamane, la neve

ha fatto della montagna una gran sposa

alle sue spalle, un cumulonembo

di un bel grigio piombo messo in posa

fa l'elegante sposo, nel contempo.

*

I ragazzi non andranno a scuola

in piazza sarà lezione di pallate

una sana allegria che consola

dei disagi e tante beghe collegate.

*

Anche se non crepita più

la quercia nel camino

tutto quel bianco steso fin laggiù

negli occhi spalancati d'un bambino

dipinge una scena di sogno in sovrappiù.

*

Raccontagli che il freddo un tempo stampava

fiori di gelo sui vetri alle finestre

ogni pozzanghera di ghiaccio luccicava

più volte si ripeteva nel bimestre

e noi per uscire ci s'infagottava

per ripararsi dal vento livido alpestre.

*

Crederà siano favole d'un tempo lontano

intorno non c'è riscontro, almeno sembra

allora, da bravo, prendilo per mano

fagli toccar con mano, almeno l'ombra

di quanti oggidì vivono così e dove abitano.

*

Capirà certo che c'è un mondo lieve

che a lui toccò per esserci ben nato

da grande s'adopererà per chi fa vita greve

che nasce qui e altrove ma, non è fortunato.

mercoledì 23 gennaio 2013

Il fascino antico del viso




Amava fare uso di profumi

la cipria fine delle miss da rotocalco

carezze alle essenze coloniali

che solo sa dare il borotalco.

Amava le vestaglie a fiori rari

nella foggia elegante d'altri tempi

erano capricci, vezzi veniali

sempre la toglieva con gran cura

e dopo, fumava lenta un sigaretto

fatto a mano là, in quel di Cuba.

Diceva cose pian piano

così per non far capire tutto

erano sussurri ovattati

in quel fumo azzurro dal tabacco sdutto

che ondeggiando lento

saliva su per l'aria

nella stanza rosa, senza vento.

Discinta, morbido adagiava

quel suo bel corpo candido maturo

che il sol mirarlo dolce t'acquietava

sul talamo ricco ma, senza futuro

una visione onirica regale

guardava dalla trina delle ciglia

recitava la parte di donna fatale.

Lieve accennava complice un sorriso

leggeva i tuoi occhi luccicanti

la fessura del labbro mostrava dei brillanti

la piega, il fascino più antico del suo viso.

martedì 15 gennaio 2013

Un giorno vorrei...




Vorrei, un giorno, si potesse dire

che scrissi una canzone

perchè l'ho cercato assai

e se mancai gli accordi giusti

qualcuno a dirmi dove li sbagliai.



Prima che capiti d'andare

in quel paradiso alieno

fine di ogni viaggio, ogni desiderio

che assilla il pensiero in ogni seno

anche pensando sia straordinario.



Ho tempi lenti, oscuri nella mente

di poca luce, d'incerto contorno

e tuttavia sento un calore dentro

che pulsa, che si fà richiamo

ad uscir pronto, al chiaror del giorno.



Una debole fiammella nell'olio della vita

in questa guisa sto acceso, son la mia lampada

e, di quando in quando, mi rischiaro un sogno.

domenica 13 gennaio 2013

La domanda è rivoluzione.




Col viso asciutto

guardiamo piangere derelitti

nelle loro pene quotidiane

che l'indifferenza infligge.

Più dell'oro e del pane vogliono

uscire dalla miseria immane

sperano nei nostri lidi

lasciano le loro tane.

Chiedono alla porta

giustizia e felicità

lemmi senza idioma né nazione

che suonano alti da sempre

nessuno si confonda

deflagra nelle coscienze

la domanda è rivoluzione.

venerdì 11 gennaio 2013

Cercando tra rifiuti di bene




S'è fatto grigio piombo, il cielo

punge, arrotolato come un riccio

e il vento che vien da tramontana

dice che sarà neve, il pomeriggio.

Un cappotto sdrucito di solitudine

sull'altro da terra appena raccattato

tenterà di isolare la miseria d'essere

lasciato a bighellonare tra i rifiuti

della città, occupata a sfavillare.

Ci son occhi di vetro, per la strada

lucidi di sostanze brillantanti

che non riescono a vedere i ciechi

che vanno lungo i muri, e sono tanti.

Pare basti essere corretti, almeno un poco

per aver diritto a far valere il censo

tutto giri intorno al rito tramandato:

lampada ad olio a illuminar il duce

un nastro in fronte:“usi ad obbedir tacendo”

e l'oblio di tutto, il male per compenso.

martedì 8 gennaio 2013

Quel che resta del viaggio




Così

penso spesso d'andar via

portando un libro solo

con una sola poesia

quella che meglio mi disse

e ancora mi dice

che la vita che ho, è solo mia.

Chiuderò le imposte del balcone

affacciato sulla giungla della vita

dal quale cercai e con passione

un segno, una pista, una via d'uscita.

Forse c'è altrove un'altra dimensione

prenderò quel vecchio bus di periferia

che sempre ho guardato lasciare la stazione

sedere, come sognavo, nel sedile in fondo

e rileggere, sereno, quella poesia.

lunedì 7 gennaio 2013

La linea lunga della mano




Quanto si deve salire o scendere

tergiversare

respirare o trattenere il fiato

ogni volta che

la cigolante porta della vita

pare chiudersi, solo socchiudersi

oppure spalancarsi

prima di vedere, serenamente

l'orizzonte rame e seta

che è stato sempre lì

vicino a casa.

venerdì 4 gennaio 2013

Dilemma

(Riflessione sulla lettera di R.L. Montalcini, a P. Levi.)



Un grande pianista e musicista ha detto:

“Sono quello che suono, vivo felice”.

Ha il bene in sé inciso, come premio.

Chi è costretto a vivere in un “anus mundi”

che risposta darà all'interlocutore:

“Sono il male, questo è il mio castigo”?

Ma, lui, quale colpa ha della sua nascita?

giovedì 3 gennaio 2013

Come le foglie




cadono vecchie, dai rami dell'acero

le abusate parole, sfogliate dai giornali.

Inutili tutte e destinate al macero.

martedì 1 gennaio 2013

Tosatura orizzontale






Svelte le iene, seppur satolle

sul corpo inane flaccido e molle

del consesso domestico, nazionale

che supino porge la gola per la pena

in grazia delle solite promesse

di un futuro rosa, aleatorio, seppur

sarà subito viola, poi verde di cancrena.

E allora, si dovrà tagliare a fondo

dove è più rapido, seppur doloroso

che il chirurgo non potrà operare

sul proprio corpo, più che comatoso.

Noi siamo in tanti, una bocca un voto

pure tosato ognuno resta devoto

preziosa lana di massa, ancorché di poco pregio

più di quella di lorsignori, dal vello regio.

Cercare...una fede




Non tagliatemi il dito
vi consegnerò l'anello
tanto, segnò solo la carne.

Seppure contai che
testimoniandola
avrebbe dato forza
a quello che volevo credere.

Seppi
più presto del calar del giorno
quanto non sapevo di me
ed in verità, ciò che cercavo.

Scandisce il tempo una campana
una maschia voce chiama verso sera
rimbomba un gong sull'alba nascente
in tutto una passione che m'è ignota.

Come l'acqua del fiume si fa mare
s'è fatto in me più largo l'orizzonte
tutto m'appartiene, nella mente
non curo, non m'importa d'aver segni
o simboli di certezza, sulla fronte.