lunedì 24 giugno 2013

Andata altrove sposa


Ho trovato mille scuse
per far quel che volevo
di belle ne ho rinchiuse
le altre le perdevo.
Soltanto una cosa
è stata davvero buona
presi tra tante una bella rosa
la gettai ai piedi di lei
che se ne andava sposa.

sabato 22 giugno 2013

Un pianto ormai senza ragione


Quando un giorno spiumato
si appollaia mesto sulla sera
a rassettare il senso delle ore passate
s'insinua lenta una malinconia
che stringe il petto
quasi volesse frenare
i residui battiti del cuore.
Preme le palpebre sulle ciglia
ad impedire tracimar di lacrime
quelle di un vecchio pianto
oramai senza ragione.

giovedì 20 giugno 2013

Chi dipinge Primavera


Apparecchia d'intorno la natura
quasi un disegno, come una regia
a farci il conto non trovi la misura
un servizio regale di argenteria.

Come il tulle fa gentil la sposa
la mignola infiora rami dell'olivo
sui tanti frutti la speranza posa
tutto il creato s'è rifatto vivo.

Il papavero ha un colore bello
i petali ali di farfalle rosse
sbuca dal verde su quel gambo snello.

S'affaccia tra le messi e nelle fosse
ondeggia sfida il viola ad esser bello
così il quadro intero prese le mosse.

lunedì 17 giugno 2013

Una speranza impossibile


Oh poter essere
riempiti di passione
ancora
quando la spinta
che t'ha condotto qui
sta consumandosi
senza combinare nulla
nulla che somigli ad
un valore.
Avere un'altra occasione
per essere diverso, migliore
poter mostrarne la passione.
Ma aleggia questo grido
nel deserto
dove nessuno può ascoltare
questa fantastica preghiera
si resterà come sempre soli
e la speranza impossibile
come una chimera.

venerdì 14 giugno 2013

Libero dal collare


Quando la fine verrà
a togliermi questo collare
e potrò correre libero
nei pascoli del cielo
spero si avveri la speranza
di trovare credibile la pace
chimera sempre compagna
da quando per destino
ho preso a scalar
la mia montagna.

giovedì 13 giugno 2013

Cani da pagliaio


I cani da pagliaio
sempre hanno un padrone
abbaiano al poveraccio
e allo straccione
ma sanno o l'hanno intuito
chi in palandrana fine
viene nell'aia
è ospite distinto assai gradito.
Costui masticherà solo baiocchi
ch'è il piatto più gradito
sottovoce ed a quattr'occhi
per sempre, all'infinito
cercando di trovare
fingendosi perbene
qualcuno o cosa possano fregare.
Il randagio che libero latri
ammiccando a qualche tresca
viene taciuto con grande solerzia
ché ti meravigli, ingenuo
il mondo è da sempre questa roba
nuota chi sa, chi non sa affoga.

martedì 11 giugno 2013

Eolica


Hanno crocefisso il vento
su in collina
con quelle pale enormi
a braccia aperte.
Rompono voli
disperdono gli stormi
svettano torri lucenti
tra il verde cupo delle fronde.

domenica 9 giugno 2013

L'ilva non salva


Hanno piantato croci
dov'erano vigne e ulivi
su quel terreno grande
vista mare.
Ci han messo mano in tanti
gente insigne ritenuta ammodo
che c'ha piantato alberi d'acciaio
una selva di camini giganteschi
che mandano vapori roventi fino al cielo
per condurci gente a lavorare.
Da lì si spargono miasmi
su ogni cosa
i fumi le polveri rosse
vanno dalle finestre dai balconi
a consumare i fiati
dentro casa.
Bagnare le zolle di sudore
era cosa dura, ogni speranza
alla stagione appesa, poi
col giorno fatto più breve
la mercede si fece sicura
prese a scorrere una vita
più facile e agghindata:
qualcuno poi s'accorge
che non dura.

Campanili minareti guglie




Alle volte
fa giorno troppo presto.
Costruisco
campanili, minareti, guglie
che svettano nel cielo
sopra cattedrali di marmo
e materiali preziosi luccicanti.
Appena mi sveglio
svaniscono.

giovedì 6 giugno 2013

Tutto il moderno che c'è


Tra erbacce e ortiche fuori mano
lungo il muro in pietra grezza
d'una vetusta casa del contado
un vecchio aratro col vomere a pala
fuori uso da tempo, abbandonato
era quasi il teste di quanta fatica vera
c'era una volta in quella vita austera.
Il ferro arrugginito, la stegola imporrita
che incuriosiva i più tanto era alieno
obsoleto e oramai solo ingombrante
aspettava uno straccivendolo ambulante.
Qualcuno di memoria lunga lo vide e
ora, ripulito e illuminato, è insegna
d'un tipico molto rinomato ristorante.

sabato 1 giugno 2013

Le mia canzone...in foglie



Leggo sempre più di rado la poesia
solo qualcuna che mi si conficca
né amo, eziandìo, quelle che scrivo
talché non so mai dire, perché lo faccia.
Sarà per via che come l'albero vecchio
ancor armato dai tanti torti rami
abbisogna per campare del fogliame
che del bisogno d'ossigeno lo sfami
per me sono i versi pane per la mente
cibano, dissetano, l'anima soddisfano
seppure saranno parole scritte nel vento
m'alleviano del peso sempre dentro
d'essere qui piuttosto inutilmente.
Un ciclo languido, passano d'anno in anno
assolvendo così la lor funzione
rendere i giorni meno tristi, senza danno.
Le scordo ingiallire, ormai senza emozione
ad altri forse diranno, qualche mia canzone.