lungo il muro in pietra grezza
d'una vetusta casa del contado
un vecchio aratro col vomere a pala
fuori uso da tempo, abbandonato
era quasi il teste di quanta fatica
vera
c'era una volta in quella vita austera.
Il ferro arrugginito, la stegola
imporrita
che incuriosiva i più tanto era
alieno
obsoleto e oramai solo ingombrante
aspettava uno straccivendolo ambulante.
Qualcuno di memoria lunga lo vide e
ora, ripulito e illuminato, è
insegna
d'un tipico molto rinomato ristorante.
Oggetti obsoleti, rivestiti a nuovo per interpretare nuove recite di vita...versi molto belli
RispondiEliminaBuona serata, Bruno e un abbraccio, silvia
tutto fa agriturismo ormai...bella nel tuo classico scrivere e poetare, ciao:)
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