mercoledì 28 novembre 2012

Le ultime stelle del sogno






Devi sapere quel che vuoi per te

quello che ami tanto per davvero

sennò vivi disperso nell'immenso

e non c'è luce se il pensiero è perso.

Ho paura di dover tornar bambino

a morire semplicemente consolato

voglio ricordare s'era così bello

avere un cielo terso, immacolato

aperto a tutti i sogni che potevo

se cosciente scelsi questo o quello

oppure capita così, senza saperlo.

Come le stelle, sono sempre quelle

di allora, d'oggi e così domani

non scegli il firmamento che ti piace

non costruisci l'immenso con le mani.

Spariranno, si dice, un giorno lontano

per ricomparire diverse in altro mondo

altrove, in altri cieli, per altri occhi e mani

a stimolare ad ognuno un altro sogno.

Loro vedranno le stelle, quelle che vidi io

senza contarle si faranno, come me, rapire

forse per sempre, tornandole a sognare.

lunedì 26 novembre 2012

Arrossire di tramonto




Non so più il sapore, e c'era

dei primi baci presi e dati

quando l'oggi era primavera;

resta un ricordo, come un sogno

presto m'allontanai da quello stagno.

Ci misi in mezzo un mare, di tempo

per abbracciare più vasto l'orizzonte

vivere sembrò attraversare un ponte

lasciarsi tutto alle spalle una ragione

gli occhi far vela cercando un'emozione.

Il sovvenir dell'inutilità dei giorni

morde le labbra a sangue per i rimorsi

mentre arrossisce le gote di tramonto.

venerdì 23 novembre 2012

Quelli che possono (potere)




Affilata vieppiù la ghigliottina

fanno sfilare sorrisi e sono crepe

nella cintura del loro fortilizio

ma non lo faranno mai crollare.

E' baluardo antico, tramandato

atavico spalto contro la speranza

di libertà naturale, che sempre alberga

nei nati da donna, sulla terra.

E conculcarla potranno ognora

col bastone, un fucile, una verga virile

oppure col buio della mente, l'inedia

la privazione d'uno spazio appena civile.

Da sempre hanno laido buon gioco

poiché per natura, noi, stiamo abbracciati

a coloro che non vogliamo abbandonati.

Ancora vorrei








Vorrei esser più lontano

dai tanti acerbi desideri ch'ebbi.

Vorrei fossero più vicini e maturi

i frutti attesi della vita.

Vorrei che la risacca cheta

che ora mi culla indifferente

passando tra le morte conchiglie

carezzasse le mie dita nude

abbandonate nella corrente.

Che le ciglia socchiuse ad arte

frenassero il correre del tempo

ancora vorrei.

martedì 20 novembre 2012

Coi fiori in bocca






Avrò fiori nella bocca

per parlarti da vicino

e petali di labbra

per baciarti il viso.

Piume le mani

per tutta carezzarti

caldo l'abbraccio

per dolcemente

accoglierti.

sabato 17 novembre 2012

Intimità






Non è per le mie pene

che sto solo

è più alto il posatoio

su nel vento.

Guardo stracci di nuvole

correre nel niente

disperdersi silenziose

nel rosso vivo là

dell'orizzonte.

venerdì 16 novembre 2012

Una crisi, una speranza




Nessun dorma, è regime

gridate con me cittadini

non ci ruberete l'anime

o la speranza pei bambini

seppur piaghe acerrime

c'imporrete e abomini.


martedì 13 novembre 2012

Negritudine




Come clangore assordante d'un treno

la vita ti scorre accanto presente

lacera pacati pensieri e temo

nessuno si curi dell'altro o sente

come non sia il freddo che infiora i vetri

quel che gela l'anima della gente.

Svegliatemi da questi sogni tetri

demoni bianchi rattristare negri.