Non so più il sapore, e c'era
dei primi baci presi e dati
quando l'oggi era primavera;
resta un ricordo, come un sogno
presto m'allontanai da quello stagno.
Ci misi in mezzo un mare, di tempo
per abbracciare più vasto
l'orizzonte
vivere sembrò attraversare un
ponte
lasciarsi tutto alle spalle una ragione
gli occhi far vela cercando
un'emozione.
Il sovvenir dell'inutilità dei
giorni
morde le labbra a sangue per i rimorsi
mentre arrossisce le gote di tramonto.
Decisioni impulsive che non trovano riscontro nel tempo... conducono solo a remore e amarezze
RispondiEliminaSempre raffinato il tuo poetare, un caro saluto, silvia