senza distanza, che deve essere tanta
anche per arrivare solo alla stazione.
Uno scompartimento vuoto
per non fumatori, sebbene
sappia di fumo rancido nascosto.
Mi scelgo il sedile al finestrino
guardo il paesaggio grigio d'un
mattino:
uno sale, uno scende, uno saluta
un piccione picchia dalla pensilina
la bambina di mano scappa alla madre
che urla come cadesse giù la
ghigliottina.
Rumore di soffio e sbattere di porte
un trillo, il treno lento muove al
tempo giusto
lo sguardo segue il convoglio che si
perde
io resto, mi giro, anche oggi vado...
viaggiando in nessun posto.
Asserzioni, nelle osservazioni comuni, che sanno rivelare il loro fascino, mentre i pensieri vagano nel vuoto...
RispondiEliminaSempre bello leggerti