venerdì 27 luglio 2012

Intorno a scarpe di effimeri principi






Dacché il nuovo apre il mattino

e son buttate via le scarpe grosse

che ne è stato del cervello fino?

non il gelido genio da laboratorio

quello, che per trarti dal tino della vita

rimedia a gran problemi, con pochino.

Prese queste, leggere, morbide, lucenti

che fanno camminare sul velluto

di cui son fatte solo le vie regie

pare potresti andare tra la gente

che basti niente per essere importante.

Ci sono ancora strade acciottolate

di sassi acuminati, impolverate

sulle quali pure devi camminare

e non son suole quelle, per durare.

Sono vacui miraggi i tappeti rossi

ai quali fanno ala tanti speranzosi

ad ammirare, celebrare, d'altri la scena

ostentando gioia meramente finta

nascondere a tutti e senza grinta

quanto gli morda l'anima, la pena.

1 commento:

  1. Un poetare, raffinato, come sempre, che induce a particolari riflessioni...
    Sempre molto valido il tuo scrivere

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