È là, in un grembo che
non scelsi
che tutto è cominciato.
Forse fui una speranza oppure un caso
il fato m'ha portato, con la scatola
nera:
tutto registrato. S'è visto poi,
col tempo,
quel che c'era, quanto era viscerale
rigettato col tempo goccia a goccia
appena assorbito il cordone
ombelicale.
E, se ci fu una fiaba in cantilena
dove cupi orchi e lupi affrescavano la
scena
appresi presto che non avevano colpe
ebbi cuore d'agnello, non di volpe.
Non risolsi tener divisi i cieli
quelli interiori, che quelli fuori
s'impongono a priori, se non sai
reggerti sicuro sui due piedi.
Non ci poté essere un daccapo
che mai caddi davvero sulla faccia
trovai aiuto da mano che non schiaccia
e ha dipinto con me, lasciandomi il
ricordo
la volta del cielo, dalla spiaggia.
Di gran pregio e originalità, questi profondi versi dell'anima, che inducono a profonde riflessioni....
RispondiEliminaSempre bello leggerti, caro Bruno