domenica 24 giugno 2012

Il Po di Cristina Finotto



Aleggia una melica nel delta
quando scende calma la corrente al mare
nel caldo dolce fiato d'una voce
che dall'argine ne fa placare la foga
suonando le canne e il falasco delle rive.
Fiume ammansito dai versi amorosi
dagli sguardi lampo che fissano momenti
la sua “cantora” lo scioglie dei gorghi
guardandolo fluire lento all'infinito
nel sua grande letto rincalzato a mano.
L'ama anche quando, potente
pieno di forza apre nuovi specchi
nella bassa alluvionale e quando esausto
si ritira, lasciando effimeri romantici laghetti
buoni per pesche copiose e lidi nascosti
per nidi di sgargianti volatili di passo.
Ci ama quell'opera dell'uomo
che qui da secoli ha realizzato un sogno
un mondo strappato ai miasmi paludosi
consegnando terre ubertose e forti
a farsi grembo di pane per le genti.



2 commenti:

  1. Immagini e sensazioni intense in uno scrivere raro e raffinato...
    Sempre bello leggerti, un caro saluto

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  2. sono anche qui
    che bellezza di versi!
    anche qui il mio fiume canta
    dal cantore delle colline si va giù al mare...
    a far l'amore con le parole di liquido scorrere e vita tanta, tu...
    ascolto commossa...
    ringrazio la sua grazia oh! mio Poeta caro
    unita al mio fiume che mi fa da vestito per l'inchino...

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