Aleggia una melica nel delta
quando scende calma la corrente al mare
nel caldo dolce fiato d'una voce
che dall'argine ne fa placare la foga
suonando le canne e il falasco delle
rive.
Fiume ammansito dai versi amorosi
dagli sguardi lampo che fissano momenti
la sua “cantora” lo scioglie dei
gorghi
guardandolo fluire lento all'infinito
nel sua grande letto rincalzato a mano.
L'ama anche quando, potente
pieno di forza apre nuovi specchi
nella bassa alluvionale e quando
esausto
si ritira, lasciando effimeri romantici
laghetti
buoni per pesche copiose e lidi
nascosti
per nidi di sgargianti volatili di
passo.
Ci ama quell'opera dell'uomo
che qui da secoli ha realizzato un
sogno
un mondo strappato ai miasmi paludosi
consegnando terre ubertose e forti
a farsi grembo di pane per le genti.
Immagini e sensazioni intense in uno scrivere raro e raffinato...
RispondiEliminaSempre bello leggerti, un caro saluto
sono anche qui
RispondiEliminache bellezza di versi!
anche qui il mio fiume canta
dal cantore delle colline si va giù al mare...
a far l'amore con le parole di liquido scorrere e vita tanta, tu...
ascolto commossa...
ringrazio la sua grazia oh! mio Poeta caro
unita al mio fiume che mi fa da vestito per l'inchino...