Vieni quieta
notte di prima estate
siediti sulle mie palpebre arrossate
che non sanno chiudersi.
Sussurrami ancora
quella vecchia nenia che conosco
e non ricordo più se non col
cuore
così che possa assopirmi
dimenticando il giorno che mi cerca
coi suoi fantasmi luccicanti
e mi ferisce gli occhi
accecandoli.
Per vedere la mia pena
basta una lucerna.
Sensazioni malinconiche, descritte con particolare abilità, in una bella lirica dai toni assai originali
RispondiEliminaUna buona serata a te!
vorrei essere la tua candela
RispondiEliminaogni tanto
solo ogni tanto:-)