Piccole e nere escono in frotte
come le formiche dal loro formicaio
le lettere dall'anima, facendosi
parole.
Raccontano di me, come possono
degli spasmi del cuore, le malie
che agitano il sangue ed il pensiero.
Non so se assolvono al meglio
il compito che affido loro
il tempo, sempre onesto, lo dirà
sperabilmente a breve
che non possiedo orecchie adatte
ad ascoltare fiati dal di là.
Un serto di alloro, però
nell'uopo m'hanno donato
una nuova aurora dei dormienti sensi
per l'inedia della vita trascurati
riappacificandomi con me
con quello ch'ero stato, ridandomi
quel sogno che avevo già
sognato.
Pensieri consapevoli, che si ampliano col passare del tempo, proiettandoci in una dimensione di vita diversa, che non è poi tanto male...
RispondiEliminaBuon proseguimento di domenica, Bruno e un abbraccio,silvia