Quell'estate antica
nell'afa del meriggio
all'ombra consolante
del grande ippocastano
la mano che stringeva
il mio robusto ramo
mi rese grazia e dette
quel gran piacere arcano.
In solitario, l'estro
vieppiù trova passioni
arzigogola presenze
inventa posizioni.
Nulla in verità è
precluso
al libero pensiero
far propria l'altrui voglia
andar davanti e dietro
immaginarsi un partner
ad ogni gioco aduso
peccato duri poco
un lampo, e sei deluso.
Divagazioni della vita, per rendere meno pesante il suo respiro e appagarsi con attimi gioiosi....
RispondiEliminaSempre bello leggerti, buon fine settimana Bruno