Avessi conosciuto un Santo
cui chiedere una grazia
avrei domandato d'esser buono
molto più che ricco o bello
fortunato oppure intelligente
così da diventare un vero uomo.
Perché ho pensieri atroci
qualche volta, anzi spesso:
odio miei simili feroci
che portano la morte tra i bambini
bipedi animaleschi che
violentano le donne nei loro inguini
che ammorbano, avvelenano la vita
ed ogni cosa attorno, per l'oro
per ogni possibile prebenda gratuita.
E poiché mi sono così
prossimi
nel corpo, nella voce, nell'immagine
devo disporre di una luce superiore
che illumini il mio animo, vorrei
capire
umanamente, quel che sento e vedo.
Aiutami Santo o rendimi sordo e cieco.
Considerazioni assai intense del profondo, riportate in raffinato poetare...
RispondiEliminaUn caro saluto, silvia
Intensa e coraggiosa introspezione in versi profondi che penetrano...una poesia che sento mia.Complimenti, bellissima!
RispondiEliminaGrazie, anche dell'attenzione.
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