lunedì 25 febbraio 2013

Suono d'armonica, lontano


Mentre l'armonica di Bruce Springsteen

sbuccia la corteccia dei ricordi miei

come uno scalpitare ritmico di zoccoli

sui ciottoli d'una strada di periferia

dove finisce in solitudine la vita;

penso a quegli anacronistici bivacchi

attorno a falò di aggregazione

voglie d'una stralunata generazione

uscita imberbe da una guerra di ferite

che seppellì le vecchie convinzioni

costruite per quelle aspettative.

Pareva fosse tutto da inventare

coi tanti nuovi esempi d'oltremare

scintillanti e grondanti di cert'oro

da imitare e, forse, adatti solo a loro.

Ma abbiam preso a cantare quella lingua

che fino a ieri, fu, c'era nemica

a bere e masticare certe cose

che erano sin dall'infanzia proibite.

E, nonostante, ci siam vestiti a caso

portiamo braghe rotte a bell'apposta

colori da sballo da arricciare il naso

moda da vivere come fosse imposta.

Siam stati a balia così tanto tempo

che abbiam scordato chi ci dette tanto

allora si diceva: con la pioggia, con il vento

ci rifacciamo ad un sicuro santo.




2 commenti:

  1. Tempi passati, aggregazioni perdute in un velocissimo scorrere della vita...Bella, condivisa!

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  2. Sempre incantata dalle immagini del tuo scrivere, che rilasciano profonde sensazioni...
    Buongiorno Bruno, silvia

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