Si prese un po' di
vacanza da lei, quando le disse, Sai, non ti amo!
Detto così pareva
che l'avesse amato. C'era da crederle? E quando era sincera, al tempo
in cui pareva l'avesse amato, oppure adesso che diceva di non amarlo?
Pensò che non
l'avesse amato mai ed era in dubbio tra l'essere stato ingannato
allora o adesso, che lei, forse, aveva un altro da amare e le mentiva
per poterlo lasciare.
Perché crederle
ora, in ogni caso, equivaleva ad ammettere che le aveva creduto
allora e non gli piaceva l'idea di essere stato imbrogliato o di
essersi sbagliato a giudicare i sentimenti di lei che, ora ripensava,
non diceva spesso, Ti amo.
Mentre sfogliava l'album
delle fotografie di quella storia, molte gli parvero fasulle, come di
due che si mettono in posa per far contento l'amico che le scatta e
vuol mostrare quanto buona sia la sua macchina fotografica. E,
tuttavia, aveva bei ricordi di quei momenti o no? Adesso finiva per
non ricordare
Ma la Kodak non mente.
Che ne sa delle bugie. Fissa i sorrisi che vede col suo occhio di
cristallo e sbatte l'immagine sulla gelatina della pellicola, così
com'è.
Chi mai potrà dire
se quelli della foto erano sinceri o mentivano. Qualcuno che ha letto
di psicologia, potrà dare spiegazioni osservandole le pose e
gli atteggiamenti ma, in fondo, non si saprà mai la verità
vera.
E' sempre la nostra mente ad elaborare le impressioni del pensiero, e così facendo, stabilisce, più o meno, i valori d'un sentimento, che non sempre corrispondono alla realtà della vita...
RispondiEliminaSempre bello leggerti Bruno