lunedì 13 febbraio 2012

Tetraggine

Vorrei stendermi nudo su una cengia
sotto un cielo livido di primo inverno
ad ascoltare il maltempo in lontananza
avanzare nuvoloso con le sue pretese
là tra i picchi dei monti senza neve.
Contare il tempo tra i tuoni e i lampi
a pochi passi dalla coscienza desta
fino a riuscire ad addormentarmi
prendere il largo quieto senza inciampi
dal rumore che i vivi sempre fanno.

2 commenti:

  1. Ciao cumpà eccomi qua, come vedi non ti mollo di un ette....ehehehe! A presto, vieni atrovarmi anche tu, sono anch'io un blogger su blogspot.

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  2. Incredibile suggestione in questi bei versi, che sembrerebbero inciampare in toni di tristezza, ma racchiudono una dolce consapevolezza di vita, che sa stupire...
    Poesia apprezzatissima

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