Mi toccherà consegnarlo “in
brutta”
questo mio compito di vita
tante, troppe cancellature dentro
neppure so quel che c'era sotto
perché passi per buono, il
componimento.
Forse furono solo congetture
su quanto allor mi parve meglio
o pentimenti di quanto andavo a fare
che la realtà mi andava a
contraddire
ma, ricordo, provavo uno sottile
godimento.
Se era brezza, e mi pareva vento
mi chiudevo a riccio e mi tenevo dentro
ogni moto dell'anima, facendomi
contento
trovando un compromesso, un baricentro
fugando ogni pensiero, ogni spavento.
Nel foglio stropicciato restano, qua e
là
in scomposte righe, poche semplici
parole
alle volte sottolineate in rosso oppure
blu
che con fantasia potrebbero, messe in
sequenza
essere lo schema d'una fattibile
esistenza.
Non resta che buttare giù un
testo ancora
ho tempo, non molto, prima che mi
scocchi l'ora
Lei lo leggerà perbene da vera
Signora e
semmai non dovessi conseguir
l'abilitazione
poco importa, questa sarà stata
l'ultima esperienza.
.....ma va bene così....è inutile giocherellare con congetture su quanto è stato...ormai è passato e ciò che conta è il respiro che si vive...
RispondiEliminaBellissima lirica, buona serata Br1, silvia