S'annacquerà l'estate
di scrosci, di fragorosi temporali
salirà l'odore di polvere,
stantio
nel ticchettio ovattato
di poche prime sparse gocce
dalla strada sudicia, infocata.
E sarà un segnale, come d'addio
si rompe l'incantesimo che porta
ogni anno, al mare o alla campagna
a rifocillare i sensi, la mente,
l'anima
e ogni anno cambiando la compagna.
E ripensi a quella dell'altr'anno
quando il letto di piume che speravi
dopo l'allegria del momenti nuovi
s'era fatto di chiodi aguzzi sterminati
e capisti non esser così che tu
volavi.
Fu inutile cercare di trovarlo, così
rimandasti a quest'anno la speranza
di scoprire il viso che ti dicesse
amore.
Battono l'ultime ore alla scadenza
sei ancora qui e aspetti l'arrivare
di chi in cielo ti farà librare.
Arriverà magari quet'altr'anno
del quale non sai neppur l'albore
oppure non sarà ancora ché,
forse
con l'unghie sporche, oramai da tanto
ti sei graffiato il cuore.