venerdì 4 maggio 2012

io, la mia conchiglia



Col disegno in nuce, incognito
m'è cresciuta attorno un poco al giorno
corteccia di pensieri, desideri, speranze in grani
amalgamati dal collante sogno, forte
innervato nella mia polpa e sempre
in crescendo, come un gran bisogno.
Ora che il vespro della vita arriva
e il gelo trova crepe per entrare
solamente lei m'accoglie ognora
senza chiedere, senza domandare.
Ha un'anima sua, latente
nata e cresciuta con la mia presenza
in ogni angolo, suppellettile, pure
in quella sola parete della stanza
e, a ben vedere, dice di me
più di quanto saprei mai fare.
Me la sento calda addosso
quando la vivo, quando la penso
quando ho voglia di lei
ma preso d'altro me ne sto lontano.
Mi prende dolce, come lei sa fare
con la maniglia della porta
tal quale una mano amica
tirandomi a sé, per farmi entrare.

1 commento:

  1. Una dolce presenza che sa farsi sentire e sa dare colore ad attimi di vita, altrimenti spenti, nel percorso frammentato d'altri doveri...
    E' bello leggerti, un saluto

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