domenica 7 aprile 2013

Il buio che m'aspetta


Vengono certe sere, stanche

piene di mancanze

come vecchie finestre senza lastre

da dove entra un vento freddo e forte

come una voglia rabbiosa d'esser triste.

Cerchi nei cassetti dei ricordi

se mai ci fosse rimasta una presenza

chiamarla, dirle solo - come stai

belli quei tempi che con te passai.

Ha gli occhi vuoti, lì piantati in viso

un colore smorto, d'acquarello

si volta, parla d'altro all'improvviso

frangono frasi morte col pestello.

Quest'altra, era tanto bello allora

con lei presi a volar nei sogni ed ero bravo

poi ci portai chiunque conoscevo

un giorno, un mese o solo qualche ora

pareva non essere importante

era la vita ch'era appassionante.

Sorride, mentre aspira dalla sigaretta

lascia che parli a lungo, un soliloquio

forse non ascolta neppure, ha già fretta

tira la tenda, spegne la luce, fa buio

anche da me, tanto m'aspetta.

2 commenti:

  1. Passi malinconici di vita, in cui, forse, si vorrebbero riviverne gli attimi più emozionanti, dispersi ora, nella cantina dei ricordi..in quel fumoso ed evanescente tornare alla mente, nelle sere di solitudine...
    Bellissimo leggerti, in questa magnifica esposizione poetica...
    Inizia una settimana creativa, un abbraccio,silvia

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  2. Attimi ricordati, presenze smorte...nulla è più come prima, nemmeno i ricordi.Malinconica e bella!

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